“Aladin”: l’intelligenza artificiale al servizio di reporter e lettori – LA SICILIA 10/10/2019

CATANIA. Ci sono voluti dodici mesi di duro lavoro per il team de “La Sicilia” in collaborazione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Catania, per presentare i risultati scientifici relativi ad Aladin, acronimo del progetto Advanced Libraryfor Automatic Discovery of Interrelated News. Questa avventura, che ha affrontato ed esaminato argomenti giornalistici imbrigliati tra gli elementi di matematica e informatica, ottiene a pieni titoli una connotazione tipica dell’intelligenza artificiale. Oggi, nel corso dell’evento pubblico che si terrà al monastero dei Benedettini, vedremo in diretta il tool prototipo di Aladin che simulerà alcune ricerche all’interno del archivio storico del nostro giornale. Il software rappresenterà delle classificazioni in base al testo di input mostrando all’utente dei cluster semantici. Evocativo presentare un progetto di tale caratteristiche in un contesto culturale così eterogeneo, in quanto le basi dell’intelligenza artificiale nascono nel 1956 da John McCarthy, quando l’informatico statunitense coniò il termine invitando proprio a un workshop estivo matematici, ingegneri, filosofi, neurologi, psicologi.

– Ma cos’è esattamente Aladin? Risponde il progettista del nostro team, Cristofaro Campagna: durante lo sviluppo del progetto quali difficoltà sono state incontrate? «Sicuramente le difficoltà maggiori nell’ambito dell’intelligenza artificiale si riscontrano nel concretizzare le ricerche scientifiche e quindi avere un prodotto mirato per gli utenti. Uno degli aspetti che comunque ha richiesto maggiore attenzione è stato definire un insieme di dati utili all’addestramento della rete neurale». – Cosà potrà fare Aladin? «Per rispondere a questa domanda forse sarebbe meglio fare un esempio: immaginate di voler cercare un argomento oppure un nome di un personaggio del quale non conoscete molto; bene, il modello neurale sul uale è basato l’algoritmo principale vi mostrerebbe le correlazioni con l’input immesso e le aree tematiche (sport, affari, politica, mafia, etc..). Grazie a queste correlazioni si proporrebbe all’utente una lista di percorsi di lettura contenenti gli articoli più rilevanti». – Perché Aladin potrebbe rappresen “Aladin”: l’intelligenza artificiale al servizio di reporter e lettori tare un passo avanti verso il futuro del giornalismo? «Uno degli algoritmi di Aladin potrà predire il comportamento del giornalista nello scrivere un pezzo, utilizzando ciò che avrà appreso da tutti i dati acquisiti. La predizione è argomento fondamentale per il deep metric learning e per l’applicazione in ambiti business. Questo tipo di caratteristica implementata potrebbe aiutare il giornalista nella stesura di un nuovo articolo aiutandolo ad approfondire gli argomenti e creare articoli coerenti e sempre più autorevoli; inoltre darebbe al lettore una nuova anima di lettura delle notizie non più semplicemente basate sulle news ma su approfondimenti verticali a secondo dell’interesse personale». Slide della presentazione ALADIN al workshop del giornalismo 10/10/2019 presentazione_aladin 20191008.pptx
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